Riferendosi al termine "decluttering" comunemente lo si associa alla sistemazione di uno spazio fisico per renderlo ordinato e privo di oggetti inutili.
Nella pratica del "decluttering emotivo" considerare oggetti non significa considerarli, appunto, nella loro fisicità bensì valutarli in relazione all'emozione che essi provocano.
Il decluttering emotivo si fonda sul seguente presupposto: la comprensione su come gli oggetti, i ricordi, le emozioni che essi suscitano, siano strettamente intrecciati tra loro, influenzandosi reciprocamente, plasmando la vita di ciascuno.
Un gioco: la nostra mente è come una casa con stanze piene di ricordi, pensieri e oggetti emozionali, piena di luce positiva in alcune stanze ovvero di ombra in altre a causa di pensieri e/o situazioni negative in esse vissute.
Ci siamo: il processo di decluttering emotivo consente di esaminare le predette stanze, una per una, attentamente, e quindi decidere cosa conservare e cosa eliminare per riportare equilibrio e serenità nella propria casa interiore.
In maniera più tecnica, scientifica, e meno"giocosa", si può considerare il "decluttering emotivo" come un percorso di consapevolezza e crescita personale che aiuta chi si sente bisognoso di ciò ad individuare pensieri e emozioni limitanti, inibenti, avvilenti, condizionanti negativamente, e quindi ad affrontarli e a lasciar andare ciò che non serve più.
E ciò nel caso in cui l'eliminazione degli "oggetti emotivi inutili" si avverte essere essenziale o almeno importante per permettere di fare spazio a nuove opportunità.
C'è chi ha chiamato questo percorso "processo di purificazione emotiva": quel che è certo è che trattasi di un percorso liberatorio ed intenso che determina l'emersione di emozioni ormai da noi stesse nascoste, di ricordi dolorosi e paure anch'esse celate.
Ebbene. E' proprio in questo processo che insta la forza di superare le personali barriere limitanti forgiate nel passato, di lasciar andare detto passato per proiettarsi nel presente e nel futuro che ci sta chiamando.
Il decluttering emotivo è un metodo di insegnamento alle scelte da compiere: l'abbandono di ciò che si "sente", si concepisce come un peso, conservando solo ciò che è beneficio per sé stessi; cioè per migliorare il proprio benessere emotivo e mentale.
Affrontare il "decluttering emotivo" richiede impegno, determinazione, del resto come ogni attività volta a lavorare con sé stessi e su sè stessi.
Il Counselor è senz'altro un buon alleato, professionista, per aprirsi sulle proprie personali esigenze e per scegliere - come input iniziale - un'area specifica su cui concentrarsi.
Un punto di partenza per cominciare può essere lo spazio fisico circostante, ovvero concentrarsi sulle emozioni connesse agli spazi fisici, e ciò per individuare le aree in cui si vuole fare maggiore ordine, liberandosi dalle negatività, conservando solo ciò che ha pregnante valore emotivo o pratico.
Il tutto all'insegna di una regola e un concetto di base da tenere sempre presente: " Meno è meglio ".
Nel concreto il sistema da adottare è il seguente: non è l'accumulo di molti oggetti o pensieri che rende soddisfatti; al contrario liberarsi del superfluo porta leggerezza soprattutto mentale, un senso di libertà.
II Counselor ben accompagna la persona che si rivolge a lui ad imparare ad analizzare gli oggetti e i luoghi spesso legati ad esperienze del passato e a porsi le corrette domande sul valore positivo degli stessi, sul ruolo importante nel presente di quegli oggetti e di quei luoghi.
La strada verso il benessere e il cambiamento è tracciata: percorriamola insieme.
Dr.ssa Enrichetta Proverbio
Counselor psicobiologico
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