RINASCITA COL COUNSELING PSICOBIOLOGICO
Cosa accade alla persona disperata per amore?
Una spiegazione scientifica si impone per capire l’approccio del counselor psicobiologico e i contenuti della professione e del percorso di counseling del quale ci si occupa.
Il dispiacere profondo dovuto alla fine di una relazione d’amore o ad una crisi della relazione stessa, attiva aree cerebrali che si trovano nel tronco encefalico, nella zona in cui sono collocati alcuni istinti vitali legati alla sopravvivenza.
Le zone del cervello che si attivano all’innamoramento o durante la fase del piacere sessuale, sono quelle dell’area tegmentale ventrale, la VTA, la stessa responsabile anche del senso di soddisfazione quando plachiamo la fame, la sete, o quando si assumono droghe, cocaina.
Soffrendo per amore si entra in astinenza e ciò perchè all’origine dell’amore (amore romantico) c’è una profonda dipendenza rilevata dall’attività di queste regioni cerebrali
L’amore innesca meccanismi simili a quelli della droga e per questo l’amore è così difficile da controllare e la sua fine provoca frustrazione intensa.
Da qui conseguenze sul corpo: “sindrome del cuore spezzato”. Il sistema nervoso centrale elabora allo stesso modo dolore fisico e psicologico. Si indebolisce il sistema immunitario e aumentano gli ormoni dello stress, con riverberi sulla salute del cuore.
Il counselor psicobiologico accoglie persone che si presentano come disperate per quanto riferiscono stia loro accadendo sul piano affettivo.
Si tratta di donne, uomini, di ogni età, con il passare dei decenni sempre più mature in quanto l’indipendenza economica, il cambiamento dei costumi, lo stato di pensionamento creano spesso reazioni forti, negatorie della vita condotta sino a quel momento, piena di rimpianti e di occasioni perse ( la cd vita non goduta).
Si tratta di persone che si sentono come in un pozzo oscuro da cui non riescono a risalire perchè paralizzate, senza più una lacrima da versare.
Si tratta di persone che si sentono perse, fallite, abbandonate, che non hanno nemmeno più la forza di parlare avendo cercato troppo di spiegare, di implorare, di pregare persone che non solo non hanno avuto interesse a capire ma nemmeno ad ascoltare.
Si tratta di persone perse, confuse in un turbinio di pensieri, di ragionamenti, al limite della lucidità, spesso ancora con il cuore grande di chi vuole recuperare, nonostante la realtà, le offese, le umiliazioni, disposte comunque ad ogni tipo di mortificazione pur di riuscire a tenere accanto o di recuperare il proprio partner, spesso l’amore di una vita.
Queste persone giungono dal counselor psicobiologico in preda alla confusione, con la mente ottenebrata da mille paure, congetture, pensieri, in preda – senza saperlo – a quei meccanismi cerebrali di cui si è parlato all’inizio: più si è addolorati più l’astinenza cresce e più il dolore aumenta, come in un circolo vizioso.
Come un fiume in piena queste persone disperate raccontano, si raccontano, e chiedono come fare per riavere il loro amore che si è allontanato, nonostante tutto e nonostante i problemi di coppia nemmeno siano stati percepiti dal partner abbandonico.
Oltre a coloro che chiedono “formule” per ricongiungersi col partner tanto amato, giungono persone che non si sentono amate, che si sentono invisibili, eppure che continuano a sentirsi bloccate, incapaci di dare una nuova direzione alla propria vita.
Sono persone cha sentono di dover cambiare, di dover dare una svolta alla propria vita, spesso incolpandosi di errori nemmeno commessi, ma sono come paralizzati, non sapendo come fare, cosa fare, come muoversi per realizzare questo cambiamento e giungere almeno ad eliminare il dolore che le attanaglia.
Il counselor psicobiologico accoglie queste persone in maniera avvolgente e non giudicante, con empatia vive queste disperazioni e questi blocchi, facendo riflettere ed emergere, con le proprie tecniche scientifiche comunicative, quale è il reale obiettivo – fisso ed ossessivo - del cliente e quale invece potrebbe essere diversamente, ponendosi da altre prospettive e con altre ottiche, con realizzazione di quella rinascita necessaria per la vita.
Il counselor psicobiologico mostra al cliente altri modi di vedere gli accadimenti, da quello scientifico a quello relazionale, portando alla riscoperta consapevolezza di nuovamente poter sorridere, vivere serenamente, pensare ad altro e non sempre e solo all’amore disperato.
Compito del Counselor psicobiologico non è quello di impartire ordini o indirizzare verso scelte piuttosto che altre, ma quello di rendere il cliente capace di vedere la propria situazione da altre angolazioni, in modo da uscire dal tunnel, dai blocchi, evitando che lo stress per tutta la situazione diventi malattia.
Il Counselor psicobiologico cammina con Te per aiutarti a vedere e quindi a capire il fondamento dei vuoti emotivi che privano della salute e appiattiscono le emozioni, per esercitare all’amor proprio e al rispetto di sè, per insegnare ad acquisire la consapevolezza che ogni cambiamento in primis deve avvenire per sè stessi.
Tutto ciò perchè il counseling psicobiologico insegna a volersi bene e a conoscersi: solo così si potrà avere rinnovamento e ogni motivo di disperazione sembrerà svanire, con leggerezza.
Da qui l’accompagnamento alla “rinascita”, cioè al momento in cui si avverte che la vita riprende a scorrere, il tutto con riscoperta di termini e situazioni dimenticati come per esempio: emozioni, sicurezza, coraggio di vivere, consapevolezza che l’”amore disperato” è solo un passaggio per ritrovare sè stessi e, anche, l’amore “che rimane” e non se ne va.
Il counselor psicobiologico con la appropriata conoscenza, sapienza e sensibilità, con le molte domande e con le tecniche scientifiche in cui crede, fornisce il supporto adeguato al cliente per capire la situazione in cui si trova, schiarisce idee ed intenti, per iniziare a ricostruire la vita in maniera pratica, concreta, vera, con i piccoli e grandi cambiamenti del caso.
Dr. Enrichetta Proverbio Counselor psicobiologico
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