Significato, etimologia. Valenza giuridica.
Il Catcalling si concretizza in una molestia da strada, c.d. "pappagallismo da strada": il comportamento dei cd. "pappagalli da strada" che importunano in maniera insistente e grossolana le donne che incontrano.
Sono molestie che consistono principalmente in molestie sessuali, commenti indesiderati, gesti, fischi, colpi di clacson, inseguimenti avances sessuali persistenti e palpeggiamenti in aree pubbliche o aperte al pubblico come strade, mezzi di trasporto, parchi, centri commerciali, sale cinematografiche.
Tutte queste molestie possono avere conseguenze psicologiche: trattasi di atteggiamenti sessisti che alcuni uomini mettono in atto nei confronti di donne che non conoscono e che incontrano casualmente in qualsiasi luogo della vita quotidiana.
Il termine Catcalling fa riferimento ai "versi" emessi per richiamare (call) l'attenzione al gatto (cat). La traduzione letterale è infatti "richiamo del gatto".
Infatti il termine fa riferimento a tutte quelle risatine, fischietti, commenti o suoni che una persona rivolge ad un altra non solo sul suo aspetto ma anche sull'atteggiamento.
Per quanto alcuni ritengano che queste esternazioni non si discostino da sostanziali complimenti, apprezzamenti tanto da tendere a non essere ritenuti atti di violenza psicologica, da più parti ormai prevale l'orientamento che le situazioni determinate dai "pappagalli da strada" vadano contestualizzate e valutate caso per caso.
Laddove i commenti in esame contribuiscono a concretizzare una situazione scomoda, tanto da essere considerata potenzialmente pericolosa e fonte di vera e propria "paura", tutto ciò è molestia, e in ciò si ravvisa aggressività e violenza.
La percezione di una stessa parola cambia a seconda del contesto, di come la si dice, dove, quando, da chi.
Differenza tra complimento e molestia.
La differenza principale per capire il confine tra molestia e complimento è infatti il contesto relazionale in cui ciò avviene: l'uomo e la donna non si conoscono e non condividono alcun ambiente relazionale o lavorativo; la donna non ha dato alcun proprio consenso a ricevere quei commenti come per esempio nel corteggiamento.
Nel fenomeno del catcalling l'approccio è rivolto alla donna in quanto oggetto sessuale e non in quanto persona: in esso si celano dinamiche di potere squilibrato uomo/donna, e si manifestano veri e propri atti di violenza di genere e di mascolinità tossica.
In molti paesi è considerato reato (Francia,2018, Legge sulle molestie verbali e contro il catcalling , con sanzioni pecuniarie a seconda della gravità della molestia; Perù; Illinois).
In Italia non è considerato reato; non sono previste sanzioni. Tuttavia può essere inquadrato nella fattispecie di cui all'art. 660 cp che disciplina la contravvenzione di molestia o disturbo alle persone (pena prevista: arresto sino a sei mesi o ammenda sino a € 516,00).
Purtroppo l'assenza di normativa specifica banalizza il problema soprattutto in un contesto sociale dove è assente un lavoro di prevenzione ed educazione al rispetto delle persone e del consenso sessuale dai primi anni di scuola.
Gli studi internazionali di varie ONG o Università hanno fatto emergere le alte percentuali di donne vittime di molestie di strada.
Le donne intervistate dichiarano di aver dovuto spesso cambiare percorso per andare a casa, di essere state indotte a evitare socializzazioni, uscite di casa; molte hanno cambiato il proprio modo di vestire; tutte percepiscono ansia, rabbia paura e abbassamento dell'autostima.
Trattasi di esperienze vissute da ogni donna fin da ragazzina. Viene minato il sentimento di sicurezza e libertà, con insorgenza esponenziale di insicurezza, disagio, timore e senso di colpa.
Tutte queste situazioni possono essere "confidate" al Counselor che ben può sostenere e accompagnare le persone vittime di queste esperienze con le tecniche scientifiche, ristoratrici soprattutto, che conosce, contrastando l'evidente fenomeno della "vittimizzazione secondaria" e cioè la tendenza da parte della vittima a essere portata a pensare di essere lei stessa la responsabile della situazione spiacevole in cui si è ritrovata, provando dei sentimenti di colpa che invece dovrebbero appartenere al molestatore e non alla vittima.
Dr.ssa Enrichetta Proverbio
Counselor Psicobiologico
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