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IL COUNSELING PSICOBIOLOGICO PER IL PAZIENTE FIBROMIALGICO

Immagine del redattore: Dr Enrichetta ProverbioDr Enrichetta Proverbio

La fibromialgia - o sindrome fibromialgica - è una delle cause più comuni di dolore muscolo - scheletrico diffuso.

Si accompagna ad affaticamento (astenia), disturbi del sonno, alterazioni cognitive.

Non si tratta di artrite; non causa deformità delle strutture articolari.


 Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia e in genere si manifesta in tutto il corpo, principalmente ai muscoli, a volte variando in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche, ai ritmi del sonno e dello stress.

Per molte persone il dolore può essere molto intenso e impedire diverse attività quotidiane.

Il medico reumatologo è solitamente lo specialista che diagnostica la sindrome, dopo l'esame attento dei muscoli che rivela la presenza di "aree dolenti" in sede specifiche chiamate "tender points": in genere sono presenti su entrambi i lati del corpo; sebbene i tender points siano utilizzati per la diagnosi secondo i criteri classificativi e diagnostici dell'American College of Rheumatology nel 1990 (ACR 1990), molti altri muscoli o aree inserzionali possono essere dolenti (tender points latenti normalmente con dolore evocabile solo alla digito pressione).

Ciò precisato si rimarca la necessità imprescindibile di consulto medico per la diagnosi e le prescrizioni farmacologiche adeguate.

Infatti solo il personale medico può individuare la malattia, in base alla sintomatologia e quindi individuare la terapia farmacologica opportuna al caso specifico: in genere trattasi dei farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, dei neuromediatori (es serotonina, noradrenalina; sostanza P ecc.) le cui alterazioni sono riscontrate nel meccanismo patogenetico della fibromialgia, come gli antidepressivi e gli anticonvulsivanti (antiepilettici).

Su tali basi e presupposti - si ripete, imprescindibili -  la fibromialgia  viene trattata e affrontata non solo farmacologicamente, ma anche collateralmente con  terapia non farmacologica che viene caldamente suggerita dal medico essendo altrettanto fondamentale per questa tipologia di pazienti.


Siamo nel campo del fitness: allenamento/stiramento dei muscoli dolenti, incremento graduale del fitness cardiovascolare - aerobico al fine di stirare gentilmente i propri muscoli e muovere le articolazioni giornalmente.

Si è altresì nel campo delle prescrizioni di "supplementi nutrizionali", cioè nella somministrazione di integratori coadiuvanti insieme al fitness e alla terapia farmacologica: molto utile nel controllo della sintomatologia fibromialgica c'è per es. il magnesio; che aiuta a combattere il nervosismo, l' ansietà e disturbi del sonno, l'acetilcarnitina, il palmitoile- tanolamide  dal potere antinfiammatorio e analgesico.

Si è altresì nel campo dell'approccio psico-biologico cioè del sostegno che si basa su una cooperazione attiva del presente che impara ad identificare i pensieri disadattivi, ad apprendere e a monitorare le intenzioni dei propri pensieri, sentimenti, sintomi, ambiente sociale al fine di adattare tecniche di risoluzione dei problemi, di rilassamento e tecniche comportamentali di adattamento: è stato ampiamente riconosciuto che questo approccio può essere particolarmente efficace nei pazienti fibromialgici (apprendimento di tecniche utilizzabili a lungo termine).


Più il paziente è informato e aiutato a sostenersi e a cercare di adattarsi alla malattia stessa, migliore è la prognosi grazie alle fonti di supporto, multidisciplinari.

Ciò anche per quelle persone con fibromialgia con i sintomi molto severi al punto da essere resi incapaci di svolgere una normale attività lavorativa e una vita di relazione e per i quali necessita l'intervento del terapista riabilitativo, occupazionale, il reumatologo costante e prolungato: il sostegno psicologico con la messa in campo di tecniche scientifiche anche nel campo della Mindfulness, per esempio, si ritiene essere fondamentale per fare in modo che il paziente sia in grado di convivere con la sua malattia e non si senta mai solo.


Il Counselor psicobiologico può essere molto utile in questo campo avendo per scopo professionale - non medico e/o chimico  e quindi non curativo - quello mirato al miglioramento della vita attraverso lo sviluppo di abilità mentali che danno nuove prospettive di vita e alla vita. Il tutto con intervento immediato e rapido. 

Il Counseling psicobiologico si occupa della persona nella sua globalità, allo scopo di promuovere il benessere e la crescita personale, senza riferimento o diagnosi, terapia, tecniche psicologiche di intervento, proprio in quanto non di carattere medico.

Il Counselor psicobiologico si occupa di individuare e di applicare quelle strategie efficaci per rispondere alla domanda di miglioramento della qualità della vita nell'essere umano, rispettando le evidenze, i metodi, i principi della scienza, per guidare efficacemente verso stili di vita più corretti e sani.

Ciò in quanto il ruolo del Counselor non è guarire la malattia ma aiutare nel raggiungimento del benessere, rafforzando le risorse personali, mettendo in pratica i principi di CARL ROGERS, fondatore della psicologia umanistica e terapia centrata sulla persona:

"Nella persona vi è una forza che ha una direzione fondamentale positiva. Più l'individuo è capito e accettato profondamente, più tende a lasciar cadere le false facciate con cui ha affrontato la vita e più si muove in una direzione positiva di miglioramento".

Con il percorso counseling il paziente fibromialgico progredisce, sviluppando il cambiamento di alcuni aspetti della propria vita sia per il raggiungimento del benessere, sia, soprattutto, per l'accresciuta "voglia di vivere" una vita comunque degna ed appagante.


Dr.ssa Enrichetta Proverbio 

Counselor psicobiologico        

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