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L’ autoinganno (self deception) come strategia di coping a difesa dell'autostima


Le bugie da autoinganno a protezione del sé, per non avere consapevolezza di aspetti personali o della vita produttivi di disagio o di non sopportazione

Raccontiamoci come un sé ideale con l’obiettivo di ridurre il livello di indesiderabilità.

self deception

L’arte di mentire a se stessi. È così che viene definito l’autoinganno: una strategia che viene messa in atto inconsapevolmente quando la realtà è diversa dalla rappresentazione di un “sé ideale”, per cui subentra la necessità di difendersi per non perdere l’autostima o la propria visione del mondo, costruendo un racconto alternativo, più accettabile, che più ci fa piacere per vedersi migliori.


Nessuno è immune dall’autoinganno.


Caratteristiche dell’autoinganno

In cosa consiste precisamente l’autoinganno? Alcuni esempi!

Si pensi a dei genitori che continuano a credere fermamente che il figlio sia un gran bravo ragazzo, di fronte ad una realtà scolastica e sociale dalla quale è emerso evidentemente che il figlio è un giovane che bullizza i compagni e amici di scuola.


Si pensi ad un coniuge che continui a enfatizzare la serietà, correttezza, fedeltà dell’altro coniuge nonostante sussistano e abbia inconfutabili prove di infedeltà.


E ancora. Si pensi ad una persona che si professa felicemente sola e realizzata nella propria solitudine da single quando invece muore dalla voglia di trovare un partner.


Si pensi anche alle dipendenze: la realtà viene mistificata dalla stessa persona dipendente per sentirsi meglio o giustificarsi.


Gli esempi potrebbero essere innumerevoli, infiniti: come detto infatti nessuno è immune dall’ autoinganno; tutti mentono a sé stessi pur di fronte alla evidenza.

Nell’autoinganno infatti c’è una discordanza tra ciò che il soggetto sa, seppur in maniera non consapevole, e ciò che è disposto a riconoscere.


Sta proprio in questo il funzionamento della menzogna verso se stessi, che si differenzia dalla bugia per un elemento fondamentale: mentre nella bugia si conosce la verità e si racconta una falsità intenzionalmente, nell’autoinganno si accetta per vera una falsità senza rendersene conto.

autoinganno

Diverse tipologie di autoinganno

Ci sono diversi tipi di autoinganno che tutti applichiamo più o meno frequentemente.

L’ autoinganno di tipo funzionale. Il meccanismo messo in campo è quello che emerge per es. nella favola di Esopo: la volpe si convince di non volere l’uva per non soffrire a causa dell’impossibilità testata di raccoglierla.


Questo tipo di autoinganno è dannoso, perché induce la persona a restare nella sua zona di comfort, non sforzandosi mai di ottenere ciò che desidera. Infatti l’autoinganno funzionale, a breve termine adattivo, se prolungato e a grandi dosi produce l’effetto contrario a quello desiderato.


L’ autoinganno detto “avvalorare per credere”. Concretizza il meccanismo che tende ad avvalorare la decisione assunta e l’obiettivo raggiunto, quindi le qualità positive all’altezza dello sforzo notevole necessario proprio per l’investimento elevato in questione: se la persona deve sforzarsi molto per raggiungere la meta, allettante o meno, la attenzione sarà selettiva a tutto quello che conferma che l’obiettivo in questione è valido.


Ciò permette di conferire prova che sia valsa la pena tenuto conto della alta posta raggiunta. In sostanza questo meccanismo è caratterizzato dalla convinzione che per es. se qualcosa richiede molti soldi, tempo, sforzo, gli attribuiamo più valore di quello per cui non abbiamo pagato un prezzo così elevato. Per es. valorizziamo di più l’appartenenza ad un gruppo nel quale è stato difficile entrare che ad uno nel quale siamo stati facilmente accettati.


Questa forma di autoinganno ha come effetto psicologico il mantenere una persona in uno sforzo continuo per raggiungere l’obiettivo che spesso non rientra nel suo sistema di valori o principi. L’effetto di questo meccanismo non è durevole, perché la persona finisce per rendersi conto di tale inganno e quindi delusa.


L’autoinganno consolatorio. Concretizza il meccanismo volto a dare la colpa ad agenti esterni per non essere riusciti in un determinato scopo. Trattasi di autoinganno che offre uno scudo e una protezione all’autostima, all’ego, limitando però la crescita personale ed alimentando la commiserazione, immobilizzando il cambiamento.


E’ il meccanismo di autoinganno per eccellenza e si verifica spesso nei gelosi :” Sono molto geloso perché la mia ragazza me ne dà motivo”. Altre esempio: “Mia madre mi ha inculcato la paura degli animali”. Si esterna l’autoinganno per trovare sollevo. Questo meccanismo ci impedisce di affrontare le problematiche che ci fanno stare male e ci conferma che è impossibile superarle.


L’ autoinganno del mentire agli altri per convincere sé stessi. Per esempio: più volte si ripete una storia, anche se falsa, più questa diventa vera. Se all’inizio della narrazione si è consapevoli delle distorsioni, si finisce per essere assorbiti dalla narrazione, dimenticandosi di queste menzogne. A poco a poco si è assorbiti dal proprio racconto e dal proprio personaggio.


Una possibile spiegazione del fenomeno si radica nel fatto che il cervello si adatta alla disonestà e la bugia viene vissuta come realtà. Persino anche di fronte all’evidenza empirica della sua stessa bugia, queste persone riescono a negare la realtà, non per mancanza di onestà ma per effetto dell’autoinganno.


Nessuno si salva dall’autoinganno, fenomeno frequente e sotto certi aspetti “normale”: Sbarazzarsi delle proprie bugie richiede una profonda riflessione personale. Difficile spesso saper riflettere su sé stessi, sapersi immergere nel proprio mondo interiore e riconoscere i propri valori, ideali, desideri.


Questo è il metodo per compiere i passi necessari per proteggersi da qualsiasi autoinganno e dirigersi verso mete che si vorrebbero davvero raggiungere.

Fermo il fatto, pacifico e notorio, che l’autoinganno sia un diffuso indistinto meccanismo del pensiero frequente, liberarsi da queste trappole mentali può aiutare a migliorare e a raggiungere determinati obiettivi, per esempio quello di affrontare in modo più costruttivo la realtà che ci circonda.


Non è facile da soli. Occorre una persona che aiuti nella conduzione di queste intime profonde riflessioni per liberarsi dalla trappola ingannevole in cui si è invischiati.


Tenuto conto della diffusione di questi meccanismi, occorre imparare a superarli per migliorare la qualità della vita in modo concreto: chi non riesce da solo necessita del sostegno di un professionista come il counselor psicobiologico che con pazienza, empatia ed in modo non invasivo, non giudicante e non impositivo, sa insegnare a vedere la situazione secondo diversi punti di vista, a risvegliare le potenzialità sopite, a far emergere la forza per sostenere l’autostima, a valutare le cose da altri punti di vista.


Le tecniche su base scientifica vengono generosamente dispensate dal counselor psicobiologico affinché il soggetto abituato a mentire a sé stesso da solo impari a non cadere in questa trappola della mente, che sfrutta l’incoscienza per esprimere tutto il suo potere silenzioso e camaleontico.


Il counselor psicobiologico sensibilizza affinché l’interessato inizi a rendersi conto della necessità di realismo e dell’affermazione della verità per il miglioramento della qualità della vita e di sé stessi affinché questa cambi e sia degna di essere vissuta.


Dr Enrichetta Proverbio Counselor psicobiologico
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