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Immagine del redattoreDr Enrichetta Proverbio

La tua vita ti appartiene davvero?

SAI COSA VUOI?

SAI ASCOLTARTI PER SAPERE CIO’ CHE VUOI DAVVERO?


Molto spesso i problemi quotidiani nascono dall’incapacità di sapere ciò che si vuole e soprattutto dal fatto di non sapersi ascoltare, il che ingenera confusione, incertezza, smarrimento, e spesso causa di errori a volte irreparabili.


Nel tempo attuale, l’atteggiamento del “guardarsi veramente dentro e conoscersi” è un qualcosa che purtroppo non fa parte della cultura oltre che dell’abitudine.

I motivi sono i più vari:

  • l’educazione e la cultura ricevuta in famiglia, per esempio, tendono a inculcare in noi il concetto che i valori ricevuti non sono nemmeno da mettere in discussione;

  • la società ci porta a correre, correre, vivere a mille per raggiungere obiettivi, spesso solo materialistici, facendoci dimenticare ciò che veramente conta, i bisogni dell’anima, del cuore, della mente, travolti dal clamore della vita quotidiana e dal quotidiano mood di accumulare e di avere sempre di più senza fermarci ad apprezzare ciò che si ha;

  • la tendenza della civiltà odierna di dare più importanza all’apparire piuttosto che all’essere;

  • lo scadimento della importanza del metafisico come momento di raccoglimento e di riflessione vera sul valore della vita e sul senso della stessa;

  • non ultimo la sopravvivenza che rende ciò che è ultroneo ad essa come non rilevante, magari di tendenza, certamente non importante.


La realtà esterna, quindi, se non filtrata innanzitutto dalla solida capacità decisionale interiore della persona, arriva a condizionare in modo eccessivo le scelte quotidiane, fino al punto di annullarla.


Conseguentemente, la persona, a lungo andare, soprattutto se ha ignorato reiteratamente i propri bisogni in balia della vita quotidiana con tutte le problematiche e gli intoppi della stessa, perde il contatto con se stessa, si sente persa e inadeguata, smarrita, confusa, paralizzata senza via di scampo.


Non si può vivere una vita appagante e ricca se non si considerano le emozioni, le propensioni e le preferenze personali.


Continuando ad affossare ciò che comprende la sfera interiore, si vivrà costantemente una realtà fittizia, vuota, senza sostanza, senza vera partecipazione.


Ci si sentirà come se il nostro mondo interiore non ci appartenga veramente, come fuori da se stessi, immersi in una ridda di pensieri assillanti ma mai chiari e nei sensi di colpa.


Si faranno scelte importanti – inevitabilmente, laddove necessarie - condizionate dalla logica, e dai condizionamenti esterni, ignorando sentimenti, vero volere personale, pensiero personalissimo, cuore: e tutto ciò quando invece sentimenti, volere interiore, cuore, da un lato, e logica, dall’altro lato, dovrebbero essere in equilibrio.


QUALE SOLUZIONE PER IMPARARE AD EQUILIBRARE SENTIMENTI, VOLERE INTERIORE, CUORE, E LOGICA SENZA ESSERE VITTIME REITERATE DI CONDIZIONAMENTI ESTERNI?

Una soluzione c’è: abituarsi gradualmente passo dopo passo a far emergere i propri sentimenti, cioè imparare ad ascoltarsi e a riflettere con noi stessi, per rispondere alla domanda “cosa voglio veramente?”


La partenza: i sentimenti dovranno essere solamente presi in considerazione e osservati.


Successivamente, con tempo, dedizione e costanza, la persona sarà più consapevole di ciò che è e di ciò che vuole veramente essere e realizzare e a quel punto, sarà in grado di direzionare la propria vita costruendo situazioni appaganti e misurate al proprio essere, senza più tornare indietro.


Il percorso non è semplice perché non si è abituati a riflettere e a osservare i nostri sentimenti da doversi punti di vista.


Se la persona non riesce da sola, allora occorre che si affidi ad un competente professionista che con tecniche scientifiche accompagnerà la persona bloccata all’apprendimento delle domande giuste da porsi, in un percorso di mutamento del proprio modo di pensare, rafforzandolo, acquisitivo della capacità di riconoscimento di ciò che veramente si desidera essere o avere, vincendo e superando i sensi di colpa.


In sostanza occorre avere consapevolezza e coraggio di scegliere ciò che veramente si vuole e non ciò che altri o altro vuole che si scelga.


Non ci si sofferma mai a pensare quanto difficile sia questo passaggio nei momenti della vita dedicati – per necessità o altro – alle scelte, soprattutto a quelle importanti che nella vita accade di dover assumere.


Il percorso, con l’obiettivo appena riferito, in sede di Counseling Psicobiologico determina positivo fondamentale mutamento adattivo della vita, volta ad un benessere che si capirà essere irrinunciabile in un contesto che valga la pena di essere vissuto.


Infatti il counselor psicobiologico sa guidare in questo percorso di riscoperta, in modo delicato, senza strappi o azioni invasive, con metodo scientifico, a-giudicante, adatto a far assimilare alla persona che si rivolge a lui il concetto che può – una volta acquisito il metodo – procedere da sola avvalendosi delle potenzialità personali scoperte in sé stessa.


Dr Enrichetta Proverbio Counselor Psicobiologico
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