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Immagine del redattoreDr Enrichetta Proverbio

Separazione o divorzio.

 Assegno di mantenimento per il figlio.

Cosa rientra nell'assegno di concorso nel mantenimento del figlio? Spese ordinarie.

 

Il contributo al mantenimento fissato in sede di separazione, divorzio o regolamentazione dei rapporti con la prole, comprende le spese ordinarie: si tratta di una cifra fissa corrisposta mensilmente.

Fuoriescono dal mantenimento le spese straordinarie cHe sono variabili, corrisposte a parte e fissate in misura percentuale (ad esempio in ragione del 50% tra i genitori; ovvero in percentuali diverse a seconda dei casi; in alcuni casi anche al 100% a carico di uno dei genitori ; oppure con percentuali diverse: 80% - 20% ecc).

Tra le spese straordinarie si annoverano spese routinarie per le quali non serve il previo assenso dell'altro genitore e spese straordinarie in senso stretto, imprevedibili ed onerose per le quali è necessario il preventivo accordo genitoriale. 

La legge non specifica quali spese debbano rientrare nel contributo ordinario al mantenimento (spese ordinarie) e quali esulano dall'importo mensile forfettizzato (spese straordinarie).

Alcuni Tribunali hanno elaborato dei Protocolli e il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha stilato delle linee guida a riguardo. 

Il presente editoriale si attiene a dette linee guida del CNF per delineare specificamente le spese ordinarie.

 

In base alle linee guida del CNF le spese comprese nel contributo al mantenimento possono così riassumersi sinteticamente.

Spese ordinarie rientranti nel mantenimento:

- vita quotidiana: vitto e abbigliamento; ricarica cellulare; spese di trasporto urbano; carburante; attività ricreative abituali; cinema, feste, attività 

- scuola: spese per tasse scolastiche, materiale scolastico di cancelleria, mensa, uscite didattiche, prescuola, doposcuola

- altro: medicinali da banco (compresi antibiotici, antipiretici, medicinali per la cura) ; baby sitter (se l'esigenza esisteva già prima della separazione); spese per la cura degli animali domestici dei figli (salvo che detti animali siano stati donati successivamente alla separazione o al divorzio); trattamenti estetici; contributo per le spese dell'abitazione (incluse le utenze)

 

Si tenga ben conto di questi contenuti onde evitare inutili diatribe se non battaglie legali ( per esempio sulla mensa; sui vestiti, sui medicinali, sulle spese di trasporto dei figli per la scuola).

Si indirizzino le energie in altre ben più utili direzioni. 

 

Una chiosa finale in tema di regime fiscale.

Il genitore onerato - cioè il genitore che versa il mantenimento - non può dedurre l'assegno dal reddito. 

Ha diritto ad una detrazione per il figlio a carico, variabile a seconda del reddito, dell'età del figlio e del numero dei figli.

Per il genitore avente diritto, cioè per colui al quale l'assegno è erogato,  esso non costituisce reddito.

 

Dr.ssa Enrichetta Proverbio 


 

 

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