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Immagine del redattoreDr Enrichetta Proverbio

Vigoressia - Bigoressia

Quando la ricerca della forma fisica diventa ossessione

Counseling e Mindfulness 



Casi di vigoressia si presentano al Counselor ad indirizzo psicobiologico che ben può occuparsi di essi.

Vediamo di cosa si tratta.

La vigoressia o bigoressia (c.d. complesso di Adone) è definita (nel manuale diagnostico e statistico DSM-5) quella distorta percezione del proprio corpo che determina preoccupazione ossessiva che esso non sia sufficientemente muscoloso: da qui una vera e propria compulsione all'esercizio fisico per stimolare la muscolatura sempre più.

In sostanza: desiderio di possedere un corpo sempre più muscoloso; interessa soprattutto - ma non solo - gli uomini, tra coloro che praticano body building.

La vigoressia è recentemente stata scoperta e descritta scientificamente (1993, Harrison Pope) come un disturbo psicofisico che nasce dall'idea di vedersi troppo magri e poco muscolosi, scatenando l'ossessione per il fitness, il culturismo, esprimendo i seguenti sintomi: 

- la marcata dipendenza dell'esercizio fisico con attenzione eccessiva alla dieta (evitamento di certi cibi, incremento del loro desiderio salvo cedere a questi desideri con abbuffate, seguite da devastanti sensi di colpa);

- la compromissione della vita sociale, occupazionale, relazionale divenuta non funzionante;

- uso di sostanze illegali per sviluppo della massa muscolare (steroidi anabolizzanti), con conseguenze negative, fisiche e psichiche, come aumento dell'aggressività, dell'acne, dell'impotenza;

- implemento dell'immagine distorta di sé come persone, non solo fisicamente: il corpo è il capo espiatorio dell'insoddisfazione nei confronti di sé stessi, tanto che si crea correlazione, per i soggetti affetti da vigoressia, tra autostima e taglia muscolare; 

- sovente il disturbo è accompagnato da depressione. 

Il soggetto affetto da vigoressia giunge a mettere a rischio la propria salute fisica abusando di sostanze ( steroidi anabolizzanti) che si riverberano sul sistema circolatorio, sulla potenza sessuale, sulla funzionalità renale; compromessa la qualità della sua vita tutta dedicata all'ossessione per le "forme", determinando il proprio isolamento sottraendosi alla socialità, alle relazioni, al lavoro, sfociando a volte in depressione se non in pensieri suicidari; si impoverisce economicamente investendo in modo eccessivo  in palestre, centri estetici e fitness. 

Non sempre le persone affette da vigoressia ritengono di avere un problema, convinti spesso di perseguire una vita salutare e autodisciplinata.

In realtà essi sono dotati di una fragile autostima: l'approccio con queste persone non è affatto semplice. 

Il primo passo infatti è suscitare in queste persone la consapevolezza di avere un problema. 

L'approccio del counselor ad indirizzo psicobiologico con i sistemi scientifici e con gli scambi comunicativi appropriati, volti a suscitare schemi mentali diversi da quelli che sino a quel momento li hanno ispirati, sono sicuri strumenti indispensabili per il trattamento iniziale, di apertura verso la strada del trattamento, con l'obbiettivo della riflessione e dell'acquisizione di consapevolezza di essere in un problema, di avere un problema, ma anche di avere le risorse per il problem solving.

Un buon certo riscontro si è avuto anche attraverso sessioni di Mindfulness o mediazione finalizzate ad una consapevolezza maggiore della presenza fisica e mentale nel qui e ora, anziché perdersi nei pensieri fissi e ossessivi alla base dei rituali compulsivi. 

Si lascia naturalmente, nei casi in cui si ritiene necessario, all'intervento medico - parallelo a quanto sopra espresso - il trattamento di psicoterapia cognitiva comportamentale talvolta associata a terapia farmacologica a base di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.

Ancora una volta l'interazione professionale interdisciplinare si può rivelare importante per la buona riuscita del percorso d'aiuto del soggetto che si presenta, o che viene presentato, al Counselor con tendenza comportamentale riconducibile alla vigoressia, spesso non ammessa e/o riconosciuta come tale. 

 

Dr.ssa Enrichetta Proverbio 

Counselor ad indirizzo psicobiologico   

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