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Le abitudini viziose

Aggiornamento: 23 mag 2022

Assumi il controllo del circolo (vizioso) dell’abitudine di dire sempre sì.


L’abitudine può essere riferita a qualsiasi circostanza: un’azione, un oggetto, una persona. Ti faccio un esempio eclatante e concreto: quante persone a causa di meccanismi automatici ed ormai inconsci acquisiti durante l’infanzia hanno la pericolosa abitudine di non saper dire di no?

abitudini viziose

Ma perché sviluppiamo in nostri comportamenti quotidiani e soprattutto perché proprio quelli e non altri?


È come se ci trovassimo all’interno di un labirinto senza sapere bene quale sia il nostro obiettivo, se semplicemente trovare l’uscita o cercare qualcosa. Ogni volta successiva che esploreremo quel labirinto, avendo già elaborato nei percorsi precedenti un notevole quantitativo di informazioni, “penseremo” un po’ meno, sino a quando il nostro percorso nel labirinto sarà del tutto automatico: non vagheremo più esplorando ma sfrecceremo veloci verso la meta, senza nemmeno pensare.



I gangli della base

La spiegazione scientifica di questa automatizzazione che applichiamo quotidianamente in ogni aspetto della nostra esistenza dipende dal punto di vista neurologico dai gangli della base, antiche strutture che svolgono il ruolo fondamentale di farci ricordare ed agire in base ai modelli acquisiti.


Perché il cervello è così focalizzato nel cercare di creare le abitudini? Molto semplice: per risparmiare energia, imperativo genetico che regola tutte le nostre funzioni vitali. Il cervello, quindi, decide quando dare il controllo alle abitudini e a quali abitudini, cercando un segnale (il primo interruttore) e, dopo aver svolto il percorso abitudinale (routine), giunti alla meta, riattivandosi solo per verificare che tutto sia andato secondo le aspettative (gratificazione). Quando si è formata l’abitudine in base a questo loop, il cervello non partecipa più al processo decisionale.


Così, a meno che non ci mettiamo consapevolmente a combattere contro l’abitudine, trovando una nuova routine, il pattern si attiverà automaticamente e noi diventiamo in quel momento dei veri e propri zombie.


Il problema è che il cervello non sa distinguere tra abitudini buone e cattive, ma pensa solo alla gratificazione, quindi una volta appresa, la cattiva abitudine rimarrà sempre silente, in agguato.


Tornando alla (malsana) abitudine di dire sì, aderendo alle affermazioni o richieste degli altri, essa viene vissuta come estremamente “economica”, in alcuni casi, perfino utile: si evitano le discussioni e le lotte, oltre ad appagare il desiderio di essere percepiti socialmente come persone gradevoli e a farci sperare nella accettazione e riconoscenza altrui.


abitudini viziose

Queste circostanze rappresentano veri e propri “premi” e un contemporaneo risparmio di energie: il cervello non potrebbe chiedere di meglio. Da non trascurare poi il condizionamento sociale: il 'no' è da sempre visto sfavorevolmente. Sin da quando siamo piccoli, in famiglia e nelle istituzioni educative le maggiori ricompense ci provengono da comportamenti legati al ‘si’ (se farai questo allora riceverai….).


Dire di no significava non ricevere l’approvazione dei genitori, il regalo, la mancetta, un buon voto, ecc…


Tuttavia, il prezzo da pagare può essere elevato: cercare di accontentare tutti è impossibile e non può che portare a costanti delusioni e ad un infinito spreco di preziose energie personali.


Il problema delle persone che dicono sempre di sì, è che arrivano ad un certo punto ad impegnarsi talmente tanto per soddisfare gli altri da trascurare loro stesse e la loro crescita, dimenticandosi di compiere il percorso di ricerca del benessere personale che si sforzano di garantire agli altri, fino a rinunciare ad una parte importante della loro vita.


Ebbene, solo con un percorso guidato dal Counselor, attraverso metodologie scientifiche assumerai il controllo del circolo dell’abitudine di dire sì, comprendendone le origini, divenendone consapevole per sostituirla, sulla base della distinzione tra i veri e falsi sì, imparando a dire di no, quando opportuno e “sano” in maniera assertiva, senza sentirti in colpa, e sperimenterai una immediata levità. Ritroverai così automaticamente quelle risorse che una volta liberate potrai utilmente investire su te stesso per la tua crescita.


Dott.ssa Jasmine Bettinelli Counselor psicobiologico
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