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Il disturbo affettivo stagionale ti turba?

CONTINUI A DORMIRE, AD ESSERE SPOSSATO, SVOGLIATO, DI CATTIVO UMORE?

SEI AFFETTO DA UN DISORDINE AFFETTIVO STAGIONALE, NON SEI MALATO: IL COUNSELING PSICOBIOLOGICO TI FARA’ CAPIRE CHE ACCADE E COME SUPERARE QUESTO MOMENTO CHE TI DEPRIME.

SAD

Il Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder - SAD) o Disordine Affettivo Stagionale è un'alterazione psicofisica che porta a cambiamenti dell'umore i quali, colpendo soprattutto ad ogni inizio autunno e all'inizio della primavera, paiono rivelare cicliche e sistematiche preoccupazioni.


E’ stato definito e descritto per la prima volta nel 1984 da Norman E. Rosenthal del "National Institute of Mental Health".


Si tratta di un insieme di disturbi dell’umore avvertiti da persone sane, ovvero in piena salute mentale, durante la maggior parte dell'anno, persone che invece presentano sistematicamente sintomi depressivi nello stesso periodo.


I sintomi più comuni sono: sonnolenza ed eccessivo bisogno di dormire, spossatezza ed astenia, oppure eccessivo appetito con particolare riferimento al bisogno di carboidrati. Nel periodo estivo il Disturbo Affettivo Stagionale si può manifestare con accentuata ansietà.

Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) il disturbo in questione non è più classificato come un "unico" disturbo dell'umore, bensì come "un modello stagionale" del disturbo depressivo maggiore che si verifica in uno specifico momento, e scompare totalmente nel resto dell'anno.


Questa condizione è ora riconosciuta come un disturbo comune. Negli Stati Uniti il SAD colpisce solo l'1,4 % della popolazione in Florida e sale all'8,9 % in Alaska, il che lo dovrebbe correlare significativamente all'ambiente ed al clima.


Chi Colpisce

Il Disturbo Affettivo Stagionale colpisce soprattutto i paesi nordici. Uno studio ha suggerito che la propensione al SAD potrebbe differire a causa di alcuni fattori genetici. Altri sostengono che tra i fattori protettivi potrebbe esserci l'elevato consumo di pesce nella dieta ricco di vitamina D (calciferolo) e di omega 3 biologicamente attivi.


Sono più soggette al SAD le donne rispetto agli uomini e gli anziani rispetto ai giovani.

La categoria più a rischio è certamente quella di chi soffre di alterazioni – neurologiche o psicologiche – del tono dell'umore, del ciclo sonno-veglia e non solo.


Quindi, il cambio di stagione è un momento critico soprattutto per chi già soffre di sintomi depressivi e ansiosi o correlati, poiché i vari cambiamenti a cui è sottoposto l'organismo acutizzano i disturbi preesistenti, fungendo da "stressors" o amplificatori di altri agenti stressanti. Le persone che hanno uno stile di vita particolarmente trascurato, disordinato, stressante e irregolare potrebbero risentirne maggiormente.


SEGNI CLINICI E SINTOMI DEL SAD: come si manifesta il Disturbo Affettivo Stagionale?

Il quadro sintomatologico del disturbo affettivo stagionale è vario, si presenta con sonnolenza eccessiva, spossatezza e bisogno di cibo (soprattutto carboidrati) più elevato del normale. Molti lamentano confusione, ansia e deficit di attenzione.


D'altro canto, trattandosi di un tipo di disturbo depressivo maggiore, chi ne soffre può manifestare uno degli altri sintomi associati, come sensazione di inutilità, disperazione, perdita di interesse nelle attività ed astenia, diminuzione delle interazioni sociali, difficoltà di concentrazione, difficoltà a prendere decisioni, diminuzione della libido, agitazione ecc.


I sintomi invernali del disturbo affettivo stagionale includono più frequentemente: sonno eccessivo o difficoltà a svegliarsi al mattino, nausea e tendenza a mangiare eccessivamente – spesso con un desiderio maggiore di carboidrati – il quale porta facilmente ad un aumento di peso.


Cause del Disturbo Affettivo Stagionale

Per giustificare l'insorgenza del SAD sono state proposte varie teorie.

  • Una è che sia correlato ad una mancanza di serotonina.

  • Un'altra teoria è che sia correlato ad un'alterazione della melatonina prodotta dalla ghiandola pineale anche in risposta alla captazione della retina oculare di luce solare. Troppa melatonina determina una condizione di sonnolenza, apatia e debolezza.

  • La soggettività e "come" avviene il cambio di stagione – in maniera progressiva, brusca, la piovosità ecc.: queste variazioni coinvolgono anche meccanismi "teoricamente" indipendenti dall'equilibrio psicologico e dalla secrezione ormonale. Basti pensare al diminuito funzionamento del sistema immunitario e alla maggior possibilità di contrarre patologie infettive (influenzali o parainfluenzali), candidosi, acuzie dell’herpes, psoriasi, acuzie di certe patologie croniche infiammatorie dell’intestino ecc. Queste circostanze temporanee possono rendere l’atteso inizio della primavera difficile da superare al meglio della forma.


RIVOLGITI AL COUNSELOR PSICOBIOLOGICO PER USCIRE DA QUESTA APATIA: LA COMPRENSIONE DEL DISTURBO AGEVOLA IL SUPERAMENTO DELLO STESSO

La persona che attraversa questo momento di difficoltà ha necessità di un sostegno per evitare che il disturbo si radichi in lui con l’idea di essere la manifestazione di una malattia, di una sindrome.


Il Counselor psicobiologico ha le competenze per far comprendere la situazione biologica vissuta, per esempio indirizzando verso pratiche motorie e all’aria aperta – in particolare nei giorni di sole – agevolando l’esposizione solare, esaltando i collegamenti tra umore umano e stagione, ben documentati, anche negli individui sani.


Infatti i trattamenti per il disturbo affettivo stagionale contemplano oltre alla terapia luminosa e farmacologica – non di competenza del counselor – il percorso cognitivo comportamentale: con il Counseling Psicobiologico si accompagna la persona che ritiene di essere affetta da tale disturbo a riflettere su sé stessa e a comprenderne la natura biologica coi i suoi meccanismi, il tutto in modo tale che la situazione possa essere assimilata e quindi affrontata con consapevolezza positiva anche della soggettività e della emotività che può aver agevolato il manifestarsi del disturbo in questione.


L’accoglienza a-giudicante e concreta del Counselor Psicobiologico, con il suo sostegno di natura scientifica, sarà corroborante per la persona smarrita, piegata dalla sonnolenza oppure in preda ad euforia per il cibo: la persona troverà l’appoggio necessario per uscire dall’empasse vissuto e riacquisire consapevolezza nelle proprie forze per cambiare, adattandosi a detto vissuto, ma tendendo ad una nuova entusiasmante positività e forza personale.


Dr. Enrichetta Proverbio Counselor psicobiologico
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