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Immagine del redattoreDr Enrichetta Proverbio

Pisantropia: la paura di fidarsi delle persone.

Ansia sociale.

 

Casi di pisantropia si presentano al Counselor ad indirizzo psicobiologico e di essi ci si può ben occupare.

La pisantropia è la paura di fidarsi degli altri, paura invero non generata da un pericolo reale, imminente.

Ci si chiude in sé stessi , isolandosi, evitando il contatto con gli altri, incidendo sulle relazioni sociali profonde che vengono inibite.

La chiusura si manifesta non solo in confronti di un eventuale partner, ma anche verso familiari, amici, colleghi di lavoro. 

Si manifesta tantissimo negli adulti con esperienze diverse alla spalle, tradimenti, delusioni, rifiuti, abbandoni: alla luce di queste esperienze la persona in questione viene a ritenere che esse continueranno a riproporsi, e pertanto continua a guardare con sospetto ogni persona che gli si avvicini, pensando che ogni rapporto sarà tanto superficiale e traditore da fallire comunque.  

Ci sono persone che trasformano questa paura in una vera e propria fobia. Infatti. 

La persona affetta da questa paura vive nel sospetto, nelle proprie ferite che non si rimarginano; insomma non riesce a scappare dal dolore. Non riesce ad aprirsi e non coglie il momento di essere pronta a recuperare fiducia negli altri.

Il punto sta in questo: l'affetto da pisantropia non riesce ad avere  fiducia in sé stesso, ha bassa se non nulla autostima ed è per questo motivo che vive costantemente "chiuso" verso gli altri che rifiuta, per paura! 

In sostanza il primo aspetto di cui non si "fida" è il proprio metro di giudizio nel valutare gli altri e ciò terrorizza: l'affetto da pisantropia è terrorizzato dalle relazioni sociali.

Lavorare su sé stesso per recuperare la fiducia in sé stesso è il passaggio indispensabile, basilare, per giungere ad un cambiamento, per giungere a voltare pagina.

Il Counselor ad indirizzo psicobiologico è un alleato sicuro per raggiungere consapevolezza di sé e cambiamento fiducioso tenuto conto che la "paura" è la reazione di difesa del sistema nervoso in presenza di una minaccia al proprio benessere.

La paura di "altro" può dirigersi verso svariati obbiettivi che appare interessante ricordare in questa sede.

La "panofobia", chiamata anche pantofolia, è la vaga persistente paura associata ad un male sconosciuto, per qualsiasi cosa. 

La "ginecofobia" - dal greco "gynè" = donna e "phobos"= fobia - : paura della donna, da non confondere con la misogina, che sarebbe da ricondurre ad una fantasia maschile di castrazione (Freud), particolarmente caratteristica di soggetti che non hanno raggiunto un sufficiente risolvimento del complesso edipico.

L'elenco potrebbe essere arricchito, ma ci fermiamo al tema del presente editoriale.

La pisantropia si colloca tra le nuove fobie e gli studiosi ritengono che trovi le sue radici nella primissima infanzia: la persona affetta da essa pensa e crede che prima o poi tutti la tradiranno o deluderanno, facendola soffrire. 

In un'ottica cognitiva comportamentale questi timori vengono definiti "pensiero automatico negativo - PAN"e cioè le sentenze con cui il nostro inconscio interpreta irrazionalmente la realtà.

L'obiettivo del PAN è quello di creare una realtà soggettiva utile a creare una percezione di pericolo, condizionando le emozioni, provocando ansia, cioè l'emozione associata alla percezione ingiustificata di un pericolo, e il comportamento portato quindi ad interrompere e/o evitare qualsiasi relazione.

Il quadro è completo: presenza di uno schema di base di sfiducia maladattivo precoce (predisposizione); alterazione /modifica della realtà tramite l'interpretazione P.A.N che ha come obiettivo assecondare lo schema di base di sfiducia maladattivo precoce; percezione di un pericolo (delusione) e la comparsa dell'emozione adeguata (ansia); comportamento finalizzato ad ottenere il livello d'ansia, agendo su ciò che si ritiene essere la fonte di pericolo; quindi distrazione/allontanamento della relazione.

Il cambiamento si può; voltare pagina si può; cambiare lo schema di base si può, lavorando su sé stessi per giungere al benessere tanto desiderato ed uscire dalla tristezza e opacità della paura e del sospetto. 

 

Dr.ssa Enrichetta Proverbio 

Counselor psicobiologico   

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